Ei fu panettone

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Ei fu. Siccome immobile, dato il mortal sospiro stette la spoglia immemore […].

Parafrasando tra la poesia di Alessandro Manzoni, un pensiero funesto sorvola il “panettone” di Santa Veneranda, ricordando gli anni bui dei cumuli di rifiuti ammassati lungo le arterie della città fino alla collocazione, ad oggi, ancora “temporanea” localizzata in zona Santa Veneranda.

Eppure, tralasciando i commissari prefettizi, sono trascorsi oltre 15 anni, nei quali si sono avvicendate 5 Amministrazioni Comunali ed una Consigliera Regionale in carica, ma tutto è rimasto immobile, fintanto le fumarole tossiche che si innalzavano in quel luogo fino a pochi anni fa.

A dirla tutta, un convegno di vacue promesse e ringraziamenti di partecipazione è stato realizzato un anno e mezzo fa, servito solo per far riaffiorare momentaneamente nella mente dei cittadini di Marcianise che il “santo panettone” non è un servo di Dio miracoloso, ma una bomba ecologica nonchè una vergognosa carta da giocare ed utilizzare ad ogni tornata elettorale.

Pertanto, è lecito e doveroso scuotere la mente degli elettori, invitandoli a riflettere, diffidare e prendere le distanze dalle blaterate promesse elettorali, poiché – Chi e semmai un giorno – firmerà il provvedimento di rimozione del “natalizio panettone”, non potrà accaparrarsi alcuna nota di merito, ma dovrà solo chinare il capo scusandosi per il vergognoso ritardo e verificare, tramite gli organi preposti, i danni arrecati all’ambiente ed alla salute.

 

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